Le carote: come nascono e quali sono le specie italiane?

Le carote sono uno degli ortaggi più diffusi negli orti dei farmer di tutto il mondo.

Storia
Le carote prendono il loro nome dal greco Karotòn.
Si pensa che la loro coltivazione avvenga da circa 5000 anni e sia originaria dell’attuale Afghanistan.
Apprezzate dai Greci e dai Romani per le loro proprietà medicinali  vennero diffuse poi nell’Europa medievale nel XII secolo dagli Arabi.

C’è da precisare una piccola curiosità, in antichità le carote erano molto diverse da come le conosciamo noi, erano infatti di colore viola e giallo.
Solo nel 1500 sappiamo che presero il tipico colore arancio acceso, grazie a dei coltivatori Olandesi.
Leggenda vuole, infatti, che gli agricoltori olandesi nel 1500 selezionarono meticolosamente le coltivazioni in modo da creare la carota arancione, per rendere onore a Guglielmo d’Orange che portò i Paesi Bassi all’indipendenza.

Oggi esistono numerose varietà di carote viole e gialle, ma la carota arancione è la più diffusa e apprezzata in Europa.

carote carrots bianche viola gialle arancio arancioni colori colors orto ortaggi garden giardino giardinaggio gardening gardener giardinieri agricoltori agriculture sostenibili bio biologici


Proprietà e benefici delle carote

La carota è ricca di vitamina A, B, C, ed E, di sali minerali e zuccheri semplici.
In particolare deve il suo colore arancione al betacarotene, un potente antiossidante fonte di vitamina A.
Anche i suoi famosi benefici per la vista sono dovuti al betacarotene, che agisce sulla retina ed evita carenze di vitamina A.
Diuretica, depurativa, la carota regola le funzioni intestinali e svolge un importante ruolo nel combattere i radicali liberi e rafforzare il sistema immunitario.

La coltivazione in Italia e le specie locali

Il periodo di semina è da febbraio ad ottobre, in piena terra in linee distanti 20-30 cm.
L’Italia ha però il pregio di avere caratteristiche ambientali e climatiche che ne permettono la coltivazione pressoché tutto l’anno, da nord a sud, in base alla zona.

Tra le numerose tipologie di carote coltivate in Italia sono degne di nota le carote viola Deep Purple, lunghe 25 cm e con la parte centrale arancione e Purple Haze, di colore porpora scuro lunghe 20 cm.

Inoltre in provincia di Bari è presente anche una specie autoctona, la carota di Polignano, anche conosciuta come carota di San Vito, di colore giallo-viola.
La coltivazione di questa carota, che ha ottenuto il riconoscimento Slow Food, avviene in 10-20 ettari proprio nella frazione di San Vito, nel comune di Polignano a Mare.

carota carrots carote di san vito carota di polignano a mare bari puglia italia specie autoctone igp agricoltura sostenibile bio biologica carote viola bianche gialle arancio locali orto garden gardening giardino giardinaggio giardiniere coltivatore gardener


Da menzionare anche un’altra carota di origine pugliese, la carota di Tiggiano (provincia di Lecce), di colore giallo-viola o, in dialetto, la pastinaca di Santu Pati (Sant’Ippazio, patrono di Tiggiano).

Carota di Tiggiano pastinaca di Santu Pati Sant'Ippazio patrono Lecce Puglia Salento Italia carote carrots viola bianche gialle arancioni orto giardino garden vegetables ortaggi garnening gardener giardinaggio giardiniere bio igp sostenibilità biologico


Tra le carote arancioni, invece, spiccano la Carota Novella di Ispica (Ragusa), appartenente alla specie Nantese, e la carota dell’altopiano del Fucino, in Abruzzo. Entrambe hanno ottenuto l’Indicazione Geografica Protetta (IGP).

carota di ispica igp ragusa sicilia italia carrots carote viola bianche gialle arancioni orto ortaggio giardino garden gardening gardener bio biologico sostenibile agricoltura agricolture agri
carota dell'altopiano del fucino abruzzo italia carote carrots viola bianche gialle arancio arancioni coltivazioni bio biologico agricoltura agri agriculture orto ortaggi garden giardino giardinaggio giardiniere gardening gardener


Purtroppo però, come tutti gli ortaggi, le carote sono anche vulnerabili a qualche malattia.

Le avversità più comuni sono i funghi sclerotinia sclerotiorum, un marciume che può portare muffa bianca e Rhizoctonia solani, che provoca lesioni e cancri.

La mosca della carota
Il parassita più comune, è però la mosca della carota, conosciuta anche come Psilla Rosae.
Si tratta di un Dittero alato, lontano parente degli afidi, che attacca principalmente carote, pastinache, prezzemolo, sedano, finocchi e ombrellifere in generale.
Provocano molti danni alle colture, deponendo le uova attorno alle colture. Schiudendosi, le larve arrivano alla radice e si cibano degli strati esterni delle carote, creando nei tunnel nella radice.
Porta all’ingiallimento delle foglie e al deperimento della pianta.
L’insetto si riproduce rapidamente e si schiude in meno 10 giorni. Depone in primavera e in estate, tra luglio e agosto.ù

mosca della carota psilla rosae parassita insetto dittero volante ali carrots carote finocchi ombrellifere prezzemolo sedano pastinaca verme larva uova animale orto ortaggi giardino garden gardening gardener difesa


Prevenzione

Può essere utile inserire di fianco alle carote, nell’orto, una fila di aglio, cipolla o erba cipollina. Il forte odore può essere utile ad allontanare la psilla. In questo senso possono essere utili anche rosmarino, calendula e salvia.

Se ciò non dovesse bastare, in prevenzione consigliamo un rimedio utilizzato in agricoltura biologica, un trattamento con olio di Neem, prodotto 100% naturale ottenuto dalla spremitura meccanica dei semi dell’omonima pianta.

L’olio di Neem rinvigorisce la pianta ed è perfetto in prevenzione contro gli attacchi della mosca della carota.

OLIO DI NEEM 200 ML 

Un metodo per la lotta biologica alla mosca della carota sono le trappole gialle.

Le mosche sono attratte dal colore giallo di questi fogli adesivi e, avvicinandosi, si appiccicano ai fogli rimanendo intrappolate.

TRAPPOLE GIALLE ADESIVE

Garanzia 30 giorni

Scopri di più

Reso facile

Scopri di più

Spedizione 24/48h

Scopri di più