La legge sul biologico in Italia è al vaglio del Parlamento.
Si tratta del Disegno di Legge n.988  “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”.
Lo strumento normativo, che a breve sarà approvato, è fondamentale per supportare la transizione agroecologica nel nostro Paese e per allineare l’Italia agli obiettivi del Green Deal Europeo e della strategia Farm to Fork e Biodiversità 2030. Queste strategie puntano a triplicare la superficie coltivata a biologico, ridurre del 50% l’uso di pesticidi e antibiotici e del 20% quello dei fertilizzanti entro il 2030.

Il Disegno di Legge n.988 introduce elementi significativi a sostegno del biologico, come la possibilità di registrare il marchio “Made in Italy”, di istituire distretti biologici che consentano di sviluppare l’agricoltura e l’economia dei territori rurali e di adottare un Piano nazionale per il sostegno allo sviluppo del biologico come metodo avanzato dell approccio agroecologico.

Per tutte queste motivazioni la Legge sul biologico è stata accolta con favore da FederBio, la Federazione Italiana che agisce a tutela e per lo sviluppo dell’Agricoltura Biologica e biodinamica.
I dirigenti di FederBio hanno dichiarato che gli esercenti del settore aspettavano una legge del genere da oltre 15 anni.

La Legge inoltre delega al Governo la revisione della normativa sui controlli, in modo da rafforzare il sistema di verifiche e garantire una maggiore trasparenza, grazie alla semplificazione delle norme e all’impiego di piattaforme digitali.

Il nostro Paese è molto avanti rispetto agli altri paesi europei per quanto riguarda l’Agricoltura Biologica. La superficie agricola votata al biologico in Italia è del 15,8% contro una media europea del 7,8%.
Il bio è un elemento essenziale per l’agroalimentare italiano e per le produzioni di qualità Made in Italy.

Negli ultimi 10 anni le superfici bio sono aumentate del 79% (pari oggi a 2 milioni di ettari), le aziende bio (oggi 80.000) invece del 69%.
Solo nel 2020 le superfici bio e il numero di aziende bio è cresciuto del 2% rispetto all’anno precedente.

Nel 2020 il mercato del biologico ha infatti fatto registrare un vero e proprio boom, raggiungendo i 6,9 miliardi di euro (di cui 4,3 relativi al mercato interno), con un incremento del + 142% rispetto al 2010.

Il mercato ha avuto una fortissima espansione con la pandemia e spinto ancor di più l’approvazione di questa legge a tutela del biologico.
Il giudizio positivo sul Disegno di Legge n.988 è arrivato anche da Coldiretti, che ha sottolineato proprio il boom dei consumi di prodotti bio da parte degli italiani (3,3 miliardi nel 2020).

L’Italia come già detto, ha più del 15% di superficie agricola destinata al biologico, ed è uno dei leader in Europa, dietro a Austria (25,3%), Estonia (22,3%), Svezia (20,4%) e a pari merito con la Repubblica Ceca.

Per quanto riguarda le zone del Belpaese più virtuose la Provincia di Trento ha aumentato nel 2020 la superficie destinata al biologico del 31,3%, mentre la Regione Veneto del 25,4%.
Per quanto riguarda le superfici più grandi coltivate con metodo biologico il Mezzogiorno ha questo primato. In particolare le regioni con più coltivazioni “green” sono Sicilia (oltre 370.000 ettari), Puglia (266.000 ettari) e Calabria (208.000). In quest’ultima regione più di un campo su tre è bio (36,4%), la media italiana su questo dato è la più alta in Europa (15,8%).